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I Edizione Biennale "Don Primo Mazzolari"

Rassegna Internazionale d'Arte Città di Bozzolo

A cura di Claudio Rizzi

Nel tempo trionfale della comunicazione telematica, riunire in una sala pubblico e artisti, opere dal vero ed emotività in diretta, ripropone dialogo e pensiero, rilancia quella condizione umana che non si alimenta solo di automatismi ma poggia naturali fondamenta sull'emotività.
Forse configura un ritorno al futuro piuttosto che al passato. Necessità o augurio di colloquio, piacere della dissertazione, navigazione nel mondo delle idee e nel mare della sensibilità, dissenso ma nella costruttiva contrapposizione di altri sentimenti.
Dialogo. Elemento sempre più introvabile. Una specie rara se non in via di estinzione. L'arte ne è spontanea fautrice, strutturata geneticamente nella dialettica, nell'immediato rapporto con il soggettivo sentire, correlata a riferimenti con il reale quotidiano e lo spartito delle discipline culturali.
Dialogo aperto al pubblico e innanzitutto interpretato dagli artisti che accendono il dibattito con la loro partecipazione e con l'opera.
Nella vicina Mantova, il Festival della Letteratura ha dimostrato come sia facile ed anzi diventi spontaneo accostarsi al contenuto letterario e viverne la vibrante mutazione che conduce alla poesia.
Non è diverso nell'arte visiva.
Troppo frequentemente si pensa che l'arte sia comparto esclusivo di pochi, o aulico territorio di raro privilegio, oppure materia negata là dove non esista un retroterra di preparazione. E' un errore, anche se consapevolmente spesso perpetrato da chi ha inteso mitizzare un alone artistico per imporre, nel mistero e nel fascino, contenuto impropri.
Il Premio d'Arte Città di Bozzolo è un invito pubblico, e rivolto al pubblico, a leggere non la magia ma la struttura, l'essenza di pittura e scultura. E' uno strumento per avvicinare giovani scolaresche al tema, dal vero, quasi toccando con mano, con interlocuzione diretta e chissà, anche personale con gli artisti che si renderanno disponibili. E' un terreno fertile per quanti vorranno rapportare la propria sensibilità ai linguaggi artistici che qui si dispongono in mostra.
Certamente non varrà l'atteggiamento di sussiego, di negazione a priori e pregiudizio, di preclusione dogmatica che non appartiene alla dialettica.
Occorrerà invece pensare, se non sapere, che ogni risultato, anche quello espressivo, si ottiene a maturazione di un percorso, di un cammino macerato e vissuto, intriso di scelte e costi, intessuto di motivazioni. C'è una ragione nelle cose: anche nella pittura e nella scultura.
Chi vorrà dire "questo lo faccio anch'io", dica pure: ma sappia di guadagnarsi la palma della stupidità. Il perchè è semplice: per lui, sapientone di turno, si tratterebbe di casualità, occasionalità senza capo nè coda, motivata non da un'idea ma da misera emulazione. Per l'artista si tratta di sintesi, anche estrema; potrebbe configurarsi in iperbole o in metafora, potrà anche apparire di grande semplicità, ma sarà strumento per indicare il ritorno all'origine e alla realtà.
Talvolta osservare induce a pensare e questo può anche guidare a capire.
Siamo abituati a condannare la superficialità, sottintendendo un valore negativo per tutto ciò che è superficie: ma domandate a uno speleologo, oppure a un subacqueo, quale valore abbia la superficie.
I luoghi comuni appartengono alla consuetudine del bar; dal linguaggio dell'arte attingiamo incentivi intellettuali e accensioni emotive.
Non si tratta di chiedere o attendere: tutto consiste nel percepire. Intuire o comprendere, avvertire suggerimento o suggestione, ravvisare emozione o memoria; oppure riconoscere il proprio distacco, quasi ineludibile distanza determinata da attitudini della ragione e dell'animo. Ognuno di questi processi attiva la dialettica interiore ed esternabile. Non è obbligo ma appartiene, quando esiste, alla ricchezza intellettuale ed alla maturità del vivere quotidiano.
Motivi eterni che appartenevano certamente anche all'idea animata da Don Primo Mazzolari nella iniziale stagione del Premio Bozzolo, in quegli anni Cinquanta animati da fervore e ideali oggi annebbiati nel bianco e nero delle immagini eppure anni fondamentali e artefici dello sviluppo italiano ed europeo.
Si rinnovano ora, alimentati da certa nostalgia di quell'esperienza e maturati nel tempo.
Il Premio si delinea in ampia mostra e si propone al giudizio di autorevole Giuria per le assegnazioni di merito.
Il progetto, nato con programma biennale, per volontà dell'Amministrazione Comunale di Bozzolo, dalla istanza manifesta di un cospicuo gruppo di cittadini fautori del Comitato Promotore, sintetizzato poi dal Sindaco di Bozzolo e assunto a specifico obiettivo dall'Assessore alla Cultura Irvano Loatelli, ha beneficiato subito dell'approvazione e del sostegno concreto e forte dell'Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Ettore A. Albertoni, che ha seguito da vicino lo sviluppo dei lavori preparatori.
Ha goduto poi del Patrocinio e della collaborazione della Provincia di Mantova grazie all'Assessore alla Cultura Roberto Pedrazzoli, infine ha potuto contare sul supporto di aziende e privati sostenitori che oggi contribuiscono alla traduzione in realtà.
La struttura del Premio si è delineata immediatamente fondandosi su caratteri di assoluta professionalità e ampliando l'ottica del tessuto della Lombardia al più ampio contesto nazionale.
La consapevolezza delle sinergie e della realtà europea ha determinato la presenza di una rappresentanza estera, mentre l'eco delle radici ha suggerito l'istituzione di un Omaggio (fuori concorso) riservato a figura di rilievo nel territorio.
Si è dedicata una sezione all'ambito Giovani, estendendo la soglia d'età ai quaranta anni, età incompatibile per l'affermazione di un atleta o di un musicista classico ma in realtà estremamente "giovanile" per un artista che quotidianamente incontra alte barricate nel sistema mercato e nella comunicazione attinente il tema.
L'attenzione ai giovani non doveva tuttavia precludere aperture a chi avesse già superato quella età.
Anzi, poichè troppo frequentemente si assiste all'oblio che cala ingiustamente sull'opera e sulla persona di qualche artista giunto alla piena maturità, occorreva una sezione Aperta in grado di accogliere indistintamente ogni espressione generazionale. Così è avvenuto.
Infine, per offrire al pubblico un panorama completo, se non nel numero, almeno nella qualità e nella struttura compositiva, si è istituita una sezione dedicata ai Maestri.
Non significa che gli altri autori siano minori o di categoria inferiore: semplicemente, nel gergo dell'arte, nella consuetudine degli addetti ai lavori, si adotta questo termine a indicare una personalità dotata di percorso intenso e qualificato, ampiamente riconosciuto e tale da collocare quell'artista oltre l'agonismo delle parti.
Questa sezione è puramente rappresentativa e fuori concorso. Non si potrebbe considerare corretta l'assegnazione di Premio (contenuto nell'entità) per acquisizione di un'opera di valore economico ben superiore e, oltretutto, a discapito di giovani e altri artisti collocati in diverse posizioni di mercato. Tuttavia l'Amministrazione Comunale, nell'intento di ampliare ed estendere i riscontri del Premio, ha deliberato la realizzazione di una mostra personale, da organizzarsi nell'anno successivo alla edizione del Premio, dedicata ad uno tra i cinque Maestri che verrà indicato dalla Giuria deputata all'Assegnazione dei Premi. Si realizzerà quindi un ulteriore momento di approfondimento, di dialogo e di confidenza con l'arte contemporanea.
Per attuare il programma si è fatto ricorso all'obiettiva personalità di cinque esperti, ognuno dei quali ha diramato gli inviti relativi a un Maestro, a due Giovani e due Artisti appartenenti alla sezione Aperta.
A Gianfranco Bruno, Raffaele De Grada, Debora Ferrari, Renzo Margonari e Mario Pancera, giunga il nostro più sentito ringraziamento.
Per la Sezione europea, individuata e prescelta in questa edizione la Spagna, si è rivolto l'invito a curare e coordinare la selezione di cinque artisti a Juan José Gallardo, direttore di Castell de Benedormiens, in Castell d'Aro, Catalunya.
La deputazione dell'Omaggio proponeva una folta rosa di candidature, dalle più lontane nel tempo alle pià vicine, tutte vivaci nel merito e rilevanti nella figura. Ma la prospettiva ampia, rivolta alla Lombardia, al Paese e all'Europa, non doveva indurre a sacrificare e dimenticare valori di casa; si è optato dunque, e a pieno titolo, per Mario Pecchioni, pittore nato e residente a Bozzolo, fautore del Premio, come oggi, già nella prima esperienza degli anni Cinquanta.
Una Giuria di rigore critico e di rappresentanza istituzionale garantisce una serena valutazione e interpreterà nel miglior modo il sentimento del Premio. La compongono il Sindaco della Città di Bozzolo, Gilberto Maini, Il delegato in rappresentanza dell'Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Marco Rossi, il delegato dell'Assessore alla Cultura della Provincia di Mantova, Mario Artioli, un grande esponente della cultura e dello spettacolo, Gino Paoli, due personalità di chiara fama e di indiscusso merito nella critica e nella storia dell'arte, Rossana Bossaglia ed Elena Pontiggia. A loro, con gratitudine e grande stima, sono affidati gli esiti della prima edizione del Premio d'Arte Città di Bozzolo.
Ora risulterebbe opportuno e dovuto citare per ringraziamento quanti collaborano attivamente, dal coordinamento di sede alla segreteria organizzativa, alla biblioteca, all'apparato scolastico, all'allestimento, alle strutture, alla redazione del catalogo, alle comunicazioni, al sostegno divulgativo, a tutto il sistema dietro le quinte. Valga un grazie sentito per tutti.
Una stretta di mano e un sincero benvenuto agli Artisti, perchè la loro partecipazione, talvolta sottolineata con vero entusiasmo, ha garantito a questa prima edizione del Premio, un buon decollo.
Non era scontato, certo non era un atto dovuto, anzi si poteva persino immaginare, se non temere, la riluttanza e l'esitazione che accompagnano i premi passi di ogni iniziativa. Non è stato così ed è molto bello. Grazie.
Signor Sindaco, eccoci al taglio del nastro con un augurio, Vedere il Premio Bozzolo consolidarsi nel tempo e affermarsi nel panorama delle arti, percepirne nuove radici avvinte al territorio, sapere che vola alto e integro oltre i confini del dibattito: allora il sole allevierà lo sguardo per non bruciargli le ali e lo seguirà nel suo corso per molti e molti anni.

Presentazione del Premio

pdf L'Amministrazione: Sindaco G.Maini, Vicesindaco e Assessore alla Cultura I.Loatelli (55 KB)

pdf Staff organizzatore (42 KB)

pdf Intervista di Paola Bergamaschi al Prof. Claudio Rizzi (49 KB)

Le opere esposte

Sezione Maestri

Artisti
Trento Longaretti (Bergamo) - Enzo Bellini (Santa Sofia FO) - Giancarlo Cazzaniga (Milano) - Romano Notari (Campello sul Clitunno PG) - Renzo Bussotti (Padova)

Ritorno a casa
Taglia la patata
Omaggio a Charlie
Musicante in viola nero e bianco
Cariatide impossibile

Sezione Aperta

Artisti
Franco Marrocco (Saronno VA) - Raffele Penna (Biandronno VA) - Stefano Cecchi (Cascina PI) - Paolo Favaro (Verona) - Alessandro Papetti (Milano) Giorgio Scano (San Giuliano Milanese MI) - Giuseppe Gallizioli (Brescia) - Giuseppe Rivadossi (Nave BS) - Piermario Dorigatti (Milano) - Alfredo Mazzotta (Milano)

Tordi
Prozac garden
Amico fuoco
Stella mistica
Viscere come le dita nel fango
Figura sdraiata
Ritratto di Antonio
Architettura bianca
Mater amabilis gavot
Nudo interno

Sezione Giovani

Artisti
Paul Beel (Firenze) - Patrizia Buldrini (Genova) - Luca Zampetti (Camerino MC) - Ivan Zanoni (Caldes TN) - Oreste Ferrando(Chatillon AO) - Milena Maesani (Vedano Olona VA) - Simone Butturini (Verona) - Emiliano Padovani (Milano) - Nicola Villa (Lecco) - Maurizio Piazzi (Verona)

Valentina su materasso rosso
Selina
Opportunita aspettative
Taoteca
Senza titolo
Studio
Autoritratto come san tommaso
Sonno
C-era anche Virginie in quella calda giornata
Composizione acquatica

Sezione Internazionale

Artisti
Antoni Amat - Natalio Bayo - Josè Luis Lasala - Joaquin Urena Ferrer - Lluis Vilà

Sin titulo
Hijos del viento
Persianas
Aquello que amanece
Un beso es demasiado poco

Un Omaggio

Artista
Mario Pecchioni

Figure del diluvio
Bambina con gatto
Angelo